Per tutti coloro che hanno scelto di imboccare la via del lavoro online, proponendosi in veste di freelance, la cosiddetta “web reputation” – ovvero la reputazione sul web e i social network – è un elemento chiave per il futuro del business. Impossibile, dunque, non prestare la dovuta attenzione all’immagine proiettata mediante il proprio sito e l’attività sui social, nonché al giudizio degli utenti, specialmente in fatto di recensioni ed esperienze rilasciate in Rete.
Di certo la qualità del lavoro è ciò che influisce maggiormente sulla reputazione di qualsiasi professionista, a prescindere che questi svolga la sua attività in studio o su Internet. È altrettanto vero, però, che eventuali “scivoloni” possono intaccare gravemente il giudizio del “popolo del web”, con conseguenze che, spesso, si rivelano ben più nefaste di quanto non si pensi.
Dunque, come evitare che ciò accada? Quali errori andrebbero scongiurati a tutti i costi? Scopriamo i cinque aspetti che meritano maggiori attenzioni!
#1 Errori grammaticali
Se, dopo che hai investito una grossa somma per creare un sito web di sicuro impatto, ti accorgi che i testi presentano errori ortografici e/o grammaticali, allora ti conviene intervenire con urgenza e richiedere le correzioni dovute.
Difatti, nonostante qualche refuso possa essere ritenuto ancora accettabile, ciò non vale per gli errori più grossolani, che getterebbero subito una pessima luce sul tuo lavoro e rischierebbero di “macchiare” la tua immagine.
#2 Opinioni polarizzanti
A volte la tentazione di commentare una notizia – o un contenuto postato da un personaggio pubblico poco gradito – è molto forte. Tuttavia, bisognerebbe sempre separare le opinioni personali, specie se inerenti ad argomenti “caldi” e polarizzanti, dall’attività online relativa al proprio lavoro. Cosa significa?
Semplice: evitare di trattare temi come politica, attualità, sport, gossip, ecc. e, in generale, qualsiasi cosa che esuli dalla professione, su blog e social network (a meno che non siano nettamente distinti da quelli utilizzati per lavoro).
#3 Hating e maleducazione
Chiunque navighi su Internet – e in modo particolare chi lavora online – non dovrebbe mai pubblicare contenuti carichi di odio, né insulti indirizzati ad altri utenti. A maggior ragione, eventuali offese, prese in giro, ecc. verso i propri clienti non sono assolutamente tollerate, neppure se la persona in questione ha lasciato una pessima recensione o un commento sprezzante.
Cadere nelle provocazioni, infatti, è sinonimo di scarsa professionalità: meglio rispondere in maniera garbata o, se proprio non si riesce, ignorare l’accaduto.
#4 Informazioni carenti
Per legge chi svolge un lavoro autonomo è tenuto a “mettersi in regola” dal punto di vista fiscale e burocratico. Dunque, se collabori con uno o più committenti in maniera fissa e hai entrate settimanali, mensili, ecc. non puoi prescindere dall’aprire la Partita IVA, dichiarare gli incassi e versare le tasse.
A questo proposito, ricordiamo che è vietato promuovere o pubblicizzare i propri servizi, anche solo sul web, se questi si fondano sull’uso di prestazioni occasionali. Definirsi “professionisti senza Partita IVA”, oltre ad essere una contraddizione in termini, è anche un pessimo modo per approcciare i clienti.
Dunque, se davvero ci tieni alla tua reputazione online, ti invitiamo a rivolgerti ad un servizio come Fiscozen, per ricevere l’aiuto necessario in fase di apertura della Partita IVA (e farti guidare nelle scelte più difficili).
#5 Fotografie inappropriate
Tanto all’interno del curriculum, quanto sul proprio sito (o profilo social) professionale, è importante inserire solamente immagini adatte al contesto.
Lo scatto ideale, in questi casi, è un semplice ritratto, possibilmente con un abbigliamento formale o, comunque, in linea con il “dress code” del settore.
Da evitare come la peste: fotografie con parenti, amici e partner, look informale o eccessivamente ricercato, make-up vistoso e, in generale, qualsiasi immagine che abbia a che fare con vacanze, sport e tempo libero.